La ripresa del mercato tra “profili introvabili” e ricorso alla somministrazione

Nov 2, 2021 | Newsroom

La ripresa del mercato tra “profili introvabili” e ricorso alla somministrazione

I dati positivi sull’andamento del lavoro nel secondo trimestre 2021 confermano il trend osservato nei mesi precedenti: la ripresa del mercato è un fenomeno strutturale non solo legato alle conseguenze della pandemia. Mentre aumenta il ricorso alla somministrazione (+20%) e la domanda sale, nel Paese continuano a mancare all’appello i profili tecnici più specializzati.

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Il ministero del Lavoro ha pubblicato, di recente, i dati sull’ andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2021. A fronte di una crescita delle cessazioni (+43,7%), le attivazioni sono risultate superiori (+64,5%), così come l’aumento tendenziale dei lavoratori cessati (+27,9%) è più basso di quello dei lavoratori attivati (+48,8%). Questo dato conferma una tendenza che avevamo osservato anche nei mesi precedenti: la ripresa del mercato del lavoro sarebbe quindi un fenomeno strutturale e non soltanto una conseguenza del “congelamento” dovuto al Covid-19 e alle politiche messe in atto per contenerne le ricadute. A questo, si aggiungono altri due elementi, se non inediti, sicuramente molto interessanti: l’incremento esponenziale della difficoltà a reperire alcuni profili sul mercato del lavoro e l’aumento del ricorso alla somministrazione.

Personale addetto alle attività turistiche e alla ristorazione, profili specializzati nel settore metalmeccanico, operatori dell’autotrasporto diventano sempre più introvabili (e accrescono di conseguenza il loro potere di mercato). Va detto che il reperimento dei profili per queste tre tipologie di attività aveva conosciuto delle difficoltà anche negli anni precedenti alla pandemia e le ragioni sono da ricercare nelle caratteristiche di queste mansioni, oltre che nel gap che il nostro Paese sconta nella formazione dei mestieri ad alto contenuto di specializzazione tecnica. Solo per l’autotrasporto, per fare un esempio, mancherebbero all’appello oltre 20.000 figure: un gap difficile da colmare se si pensa a quanto sia cresciuta, nel corso dei mesi della pandemia, l’abitudine degli italiani a ricorrere all’e-commerce. In merito alla somministrazione si conferma il dato di crescita del 20% sull’anno precedente. (fonte: Assolavoro). Un andamento questo, figlio non solo dell’incertezza nei confronti della ripresa, ma soprattutto un segnale della volontà degli imprenditori di concentrarsi sul core business, demandando a soggetti professionali la gestione di tutte le fasi del rapporto di lavoro, dal reperimento alla ricollocazione.

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